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Un bambino obeso sarà anche un adulto obeso? Facciamo chiarezza.

Un bambino obeso sarà anche un adulto obeso? Facciamo chiarezza.

Il sovrappeso e l’obesità nei bambini rappresentano dei problemi di notevole rilevanza sociale.

Ma che cosa è l’obesità e come si determina?

L’obesità è una patologia caratterizzata dall’accumulo di tessuto adiposo che comporta un aumento di peso.

Ma cos’è il tessuto adiposo? E’ un tessuto caratterizzato da un insieme di cellule, definite adipociti, che si presentano sotto forma di due citotipi: adipociti bianchi e adipociti bruni, aventi caratteristiche citologiche e funzioni diverse; i primi costituiscono il tessuto adiposo che generalmente chiamiamo grasso, il secondo è più abbondante durante l’infanzia, poi diminuisce nel tempo.

Quindi cosa succede quando si dimagrisce? In un individuo non obeso, un modesto aumento o perdita di peso influenza principalmente le dimensioni degli adipociti, non il loro numero; se però, l’aumento di peso diventa eccessivo e gli adipociti raggiungono le loro massime dimensioni, si avrà il reclutamento e la proliferazione di nuovi adipociti a partire dai pre-adipociti. Se a questo punto si perde peso, si svuoteranno gli adipociti che diminuiranno il loro volume, ma il numero degli stessi non varierà, per cui il soggetto sarà sempre predisposto a diventare obeso.

Dati recenti confermano livelli preoccupanti di eccesso ponderale di precedenti studi: il 22,2% dei bambini è risultato in sovrappeso e il 10,6% in condizioni di obesità, con percentuali più alte nelle regioni del centro e del sud. La loro insorgenza deriva dal risultato di diverse cause che interagiscono fra loro: una scorretta o eccessiva alimentazione, una ridotta attività fisica, fattori di tipo genetico e familiare. Solo in rari casi si osservano obesità legate ad alterazioni ormonali. Sovrappeso e obesità possono favorire l’insorgenza di malattie cronico-degenerative derivanti da complicanze organiche come l’ipercolesterolemia , l’ipertrigliceridemia , l’ipertensione arteriosa , la steatosi/steatoepatite non alcolica, l’intolleranza al glucosio, complicanze ortopediche e respiratorie e per le bambine l’ovaio policistico . Ma anche complicanze psicologiche come i disturbi dell’immagine corporea e del comportamento alimentare o la depressione , pertanto è necessario focalizzare l’interesse sulla promozione della salute fin dall’infanzia i seguenti, prima che si instauri una patologia. In generale, i genitori tendono a preoccuparsi molto per i bambini che non mangiano a sufficienza, mentre i problemi di iperalimentazione spesso vengono sottovalutati o diagnosticati tardivamente, quando il bambino ha già raggiunto uno stato di sovrappeso o di obesità. Il principale rischio per la salute di un bambino sovrappeso o obeso non riguarda il presente bensì il futuro, in quanto è elevatissima la probabilità di rimanere obeso in età adulta. La diagnosi di sovrappeso ed obesità nel bambino viene effettuata attraverso i seguenti strumenti: la curva di crescita, il BMI secondo Cole e il rapporto circonferenza vita/altezza.

L’obiettivo è seguire una dieta variata ed equilibrata, non necessariamente grammata – apportando nutrimenti diversi nella seguente proporzione di:

  • 10 – 15 % di proteine,
  • 30 % di grassi
  • 55 – 60% di carboidrati

Ad esempio un bambino di 7 anni dovrebbe consumare in media:

  • 100 grammi di frutta e 100 grammi di verdura ogni giorno (una porzione può essere sostituita dai succhi di frutta che non devono avere zuccheri aggiunti). Da alternare a pasto, 40-50 grammi di pasta cruda e 1 fetta di pane.
  • A scelta ogni giorno possono mangiare 60-70 grammi di carne, 60-70 grammi di pesce, 1 uovo due volte a settimana, 20 grammi di legumi.
  • Ogni giorno 2-3 porzioni di latticini con queste dosi: 1 dl di latte, 100 grammi di yogurt, 25 grammi di formaggio, 60 grammi di formaggio fresco. 1 o 2 cucchiaini di olio evo a pasto (5-10 grammi) o 1-2 cucchiaini di burro al giorno (5-10 grammi).

Se pensate che vostro figlio sia in sovrappeso correte ai ripari quanto prima ed affidatevi ad un nutrizionista, gli adipociti si accumulano soprattutto in età infantile.

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